Promessa e Sacrificio, parte prima

Parte Prima: Paura

La ragazza cadde violentemente per terra. Sentiva il terreno, freddo e umido in quella notte senza luna, sul viso, sui vestiti, tra le dita.
Gli occhi le bruciavano; si sforzò di farli lacrimare. La vista le si offuscò. Strizzò per un attimo e poi batte più volte le palpebre.
Si alzò sui gomiti, sfinita, respirava affannosamente; si concentrò un attimo per cercare di rallentare il battito cardiaco: ‘inspira… ed espira’ si ripeté; il panico non era permesso in quel momento. Ma aveva paura, paura che la paura le attanagliasse di nuovo la mente e il petto.
Svuotò la mente, come lui le aveva insegnato. Faceva freddo, si concentrò… sentiva di riacquistare lentamente un po’ di sensibilità nel corpo.
Poi improvvisamente… lo percepì. Stava tornando.

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Volavano in formazione a triangolo, il ragazzo in testa, preoccupato, non smetteva di scrutare attentamente la foresta sotto di loro. Gli altri due sui lati avevano invece gli occhi chiusi, la mente espansa a percepire qualsiasi cosa nel raggio di chilometri. Ma solo una li interessava trovare.

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Cercò di capire se aveva riportato gravi danni per la caduta: si tastò le braccia, poi la testa, doleva un po’ in alcuni punti. Da pochi secondi non lo percepiva più avvicinarsi.
Provò ad alzarsi; ma a quanto pare qualcosa di rotto c’era. Fu una attimo: un dolore lacerante alla caviglia e cadde di nuovo sulla schiena; respirò profondamente e sorrise beffarda. Solita sfiga.

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Aveva deciso che avrebbe tentato un attacco a sorpresa per riuscire a penetrare nella mente di lei, quindi aveva soppresso tutte le sue oscure emozioni, e camminava lento, silenzioso, come un fantasma. Un sorriso beffardo sul viso senza volto.

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Decise di trascinarsi all’albero più vicino per appoggiare la schiena, avere una visuale migliore e rilassarsi per poter pensare al da farsi ma soprattutto per poter essere pronta.
Ma lui fu più veloce.
Si era appena alzata a sedere con sforzo, quando sentì una morsa strettissima la collo, qualcosa di invisibile l’aveva afferrata e la stava sollevando da terra.
Era stato stupido però, avrebbe dovuto attaccare subito senza perdere tempo a crearle dolore. In fin dei conti era alla paura che puntava; se ne accorse e questa volta fu lei la più veloce. Chiuse la mente appena un attimo prima che la paura attaccasse. Fu allora che la rabbia arrivò, l’ennesimo fallimento, e di nuovo fu scaraventata lontana tra gli alberi.

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– L’ho trovata! – esclamò il ragazzo sulla sinistra e di colpo arrestò il volo rimanendo fermo a mezz’aria. Si abbassò lentamente avvicinandosi alla cima dei grandi alberi. Gli altri lo seguirono.
– Per di qua! Seguitemi e spiegate le ali, dobbiamo essere veloci… – e così dicendo spiegò due possenti ali che dal nulla comparvero sulle schiene di tutti e tre. In un attimo scomparvero, diretti verso Nord.

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Il colpo fu ancora più duro questa volta, provò a rialzarsi ma si riaccasciò subito. Era sfinita e non sarebbe riuscita a resistere ad un nuovo attacco.
La paura strisciava silenziosa sul terreno, lenta e inesorabile, si stava avvicinando e lei la sentiva, sempre più forte. Poi attaccò.

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Spalancò gli occhi, aveva di colpo percepito qualcosa di diverso, un immenso calore in tutto il corpo, la mente rilassata e… Gioiosa. Appena in tempo. ‘Finalmente siete arrivati’.

CONTINUA…

Sezione: Vola con la Fantasia, Emozioni