Elogio ad Albus Silente

Partiamo da un post che lessi su una pagina Facebook qualche anno fa (la pagina, se mai vedrà questo articolo, cosa che ritengo improbabile non essendo il mio un blog così famoso, mi perdonerà se non la cito, ma proprio non ricordo come si chiamasse):
“Tanti auguri, Albus Percival Wulfric Brian Silente! Si accettano scommesse sulla sua età. 150?
«Chi mi mancherà di più, tra tutti i personaggi, è Silente. Era un tipo strano e dico sempre che ho scritto di lui da chissà quale parte remota del mio cervello. Diceva spesso cose che non sapevo, ma a cui credevo. Una volta che Silente le diceva, pensavo: “Oh sì, è vero, sì è vero!”» — J.K.Rowling
Albus Silente è, a mio parere, uno dei personaggi più intriganti dell’intera saga. Inutile elencare i tanti insegnamenti celati tra le sue parole. Nei primi sei libri ci è apparso come un grande mago dalla barba folta e gli occhiali a mezza luna, incredibilmente saggio ed una guida per Harry. In Harry Potter e i Doni della Morte scopriamo un suo lato del tutto nuovo, con mille sfaccettature e difetti. Silente si rivela fragile, con molte debolezze, accecato dal potere. Emerge un lato ‘umano’ di quel vecchio mago che mai ha mostrato il suo tallone d’Achille. Tutti si soffermano sulla storia di Piton, ma io credo che il passato di Silente sia stato altrettanto turbolento e tragico. Silente, e non solo il preside di Hogwarts, un vecchio mago saggio e buono, ma quel Silente il cui padre è stato rinchiuso ad Azkaban, che ha perso sua madre, che si ritiene il responsabile della morte di sua sorella, che ha nascosto il suo amore impossibile per Grindelwald per una vita intera, amore che lo ha portato a commettere errori, sbagli, sciocchezze. Silente, che cospirava ‘per il bene superiore’ e in tarda età predicava l’esatto opposto. Il Silente che nello Specchio delle Brame vedeva sua sorella Ariana. Il Silente contro cui noi tutti, credo, abbiamo urlato e sbraitato leggendo l’ultimo libro. Un uomo imperfetto, che ha seminato fin troppi misteri, ma senza ombra di dubbio uno dei personaggi meglio strutturati. Molti credono che abbia usato Harry, ‘allevandolo come una bestia da macello’. Io consiglio loro di andare a rileggere il capitolo ‘King’s Cross’, perché di una cosa sono certa: Albus Silente voleva un gran bene ad Harry.”

Mi colpì e piacque molto il fatto che tutto ciò che avevo sempre pensato su Albus Silente dopo la lettura dei Doni della Morte, veniva condiviso da qualcun altro (“altra” in questo caso) che la pensava allo stesso modo. Condivisi allora il post e visto che c’ero, aggiunsi anche un mio piccolo personale pensiero.

“Completamente d’accordo con quanto detto in questo post, soprattutto per quanto riguarda l’argomento a proposito dell’ “allevare Harry come una bestia da macello” citando Piton, che usò queste parole perché non del tutto cosciente di cose che Silente invece aveva capito o, se non altro, almeno intuito. Altro segreto che si aggiunge a tutti quegli altri di cui veniamo a conoscenza solo nei Doni della Morte e che hanno contraddistinto la vita di Silente, anche se inizialmente non lo sapevamo né lo avremmo mai potuto pensare. Segreti che però, al contrario di quanto detto nel post che ho condiviso, a me personalmente non hanno fatto inveire contro Silente durante l’ultimo libro, ma me lo hanno fatto apprezzare ancora di più, andando a rafforzare il lato che più ho amato in questo personaggio, la sua enigmaticità, che aveva sempre e comunque un fine prestabilito e un motivo. Rivelare tutto a Harry fin dall’inizio non avrebbe in nessun modo reso le cose più facili, ma al contrario più complicate e dure da affrontare per Harry stesso e non solo, anche per Silente stesso, che era (come lui stesso ammette nel quinto libro e che definisce “l’errore di un vecchio”) fin troppo affezionato a Harry. Quindi Silente ha fatto le scelte giuste il cui fine maggiore era proteggere Harry, non solo aiutarlo e prepararlo, scelte che testimoniano ancora quanto bene il Preside volesse al suo allievo, studente, amico, al suo uomo “sempre e comunque”. E dopo questo elogio degno di Elphias Doge, dire di fare infiniti calderoni di auguri ad Albus Silente (In sigla A.P.W.B.S. , Albus Percival Wulfric Brian Silente, cognome originale Dumbledore, Ordine di Merlino di prima classe, Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts dal 1955 al 1997 e presidente del tribunale supremo dei maghi Wizengamot, nonché capo del principale gruppo di oppositori al Signore Oscuro e ai suoi seguaci Mangiamorte, l’Ordine dell Fenice e unico mago che Lord Voldemort abbia mai temuto veramente… Spirito Nerd che esce ogni tanto ;D ).
E per concludere vorrei soltanto dire quattro parole:
PIGNA, PIZZICOTTO, MANICOTTO, TIGRE.”

Il personaggio di Albus Silente con la sua enigmaticità e saggezza, e con la sua lenta ma stravolgente evoluzione nel corso della saga, che lo porta da mago apparentemente invincibile a mito caduto e dal passato alquanto oscuro, risulta sicuramente tra i più affascinanti.
Questo piccolo elogio mi è tornato in mente proprio qualche giorno fa quando mia cugina, conclusa la lettura di Harry Potter e la Pietra Filosofale, mi disse: “Sai, ci sono due cose che mi affascinano di questo libro: com’è scritto e SILENTE!” con quello stesso entusiasmo che anche io avevo e tuttora ho a parlare della saga del maghetto più famoso del mondo e che ho ritrovato in chiunque come me l’abbia mai letta e apprezzata (diciamo anche amata alla follia) e lo faccia tuttora. E mi fa piacere vedere come anche con i nuovi lettori nulla sia cambiato, come quella magia di cui quei sette libri sembrano realmente intrisi, permanga ancora e avvolga chiunque si avventuri tra le pagine (o le pellicole) della storia di Harry Potter. Ma non è questa l’occasione per parlare di cosa abbia rappresentato per me la saga di Harry Potter, quindi concluderei questo “breve” pensiero alla maniera di ogni Potterhead (“fan di Harry Potter” per i babbani), con un…

Fatto il misfatto.

Albus Silente (Michael Gambon) in una scena del film "Harry Potter e il Principe Mezzosangue"
Albus Silente (Michael Gambon) in una scena del film “Harry Potter e il Principe Mezzosangue”

Sezioni: Libri, Film

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Luca Di Bartolo, nato a Milano il 22 Maggio 1996. Vive a Paderno Dugnano, nell'interland Milanese e ad ora frequenta l'ultimo anno al liceo Scientifico... ok, la cosa inizia farsi troppo seriosa... sul mio futuro? Non ne ho la più pallida idea. Mi piace leggere, mangiare, la Nutella, i videogiochi, tutto ciò che è Nerd, la musica e scrivere naturalmente! La Nutella l'ho già detta? :D

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